Abbiamo avuto il piacere di intervistare Roberto Balbo, giovane cantautore  vicentino che  ha raccontato del suo lavoro, intitolato  “Le dodici case del cielo“,dove il tema dell’amore e della speranza sono i motivi chiavi della narrazione, in un mondo in cui oggi è difficile credere  e sperare. Influenzato da Niccolò Fabi, Francesco De Gregori, Roberto Balbo si sta muovendo nella scena musicale italiana, ritagliandosi un suo spazio. Ci svela di più del suo disco “La rotta imprevista“, nell’intervista con Valentina Marchetti.

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Quando hai capito che la musica sarebbe stata la tua strada?

Credo di averlo capito inconsciamente a undici anni quando ho chiesto la mia prima chitarra a Babbo Natale. Mi divertivo a strimpellare qualche accordo dei grandi classici del rock. Poi piano piano ho iniziato a seguire qualche lezione, ma soprattutto ho iniziato a cantare nelle prime band. Fondamentali sono stati l’esperienza alle selezioni di Area Sanremo e l’incontro con Stefano Paviani che mi ha aperto la mente sugli ascolti e sul metodo di scrittura musicale. Però se devo dirti il giorno in cui la musica ha veramente bussato alla porta della mia vita è stato quando abbiamo saputo che il brano “Mezzo Respiro” dei Dear Jack coscritto insieme a Paviani, Riflessi e Corradini era stato scelto per partecipare al Festival di Sanremo 2016. Non ho dormito per giorni! Ero incredulo! Poi da li è stato un vortice di emozioni! Dalla presentazione del mio EP al concerto-festa in un palazzetto di Brendola (Vicenza) gremito! Sto ancora sognando ad occhi aperti!

Tratti un tema molto particolare, come è nata la scelta?

La scelta è nata molto casualmente…se non sbaglio stavo cercando su Google il significato dei dodici segni zodiacali e mi sono trovato di fronte la definizione “ 12 case del cielo ”. Nell’esatto momento in cui l’ho letta me ne sono innamorato. Era una cosa talmente tanto bella e gigante che ho deciso di farla diventare il titolo e l’idea principale della canzone; ho cercato di mescolare questa visione astrale con l’amore più concreto e terreno di ogni giorno riempiendo le strofe di immagini sotto forma di ricordi e dando al ritornello un senso di spensieratezza che ci fa apprezzare i pregi e i difetti delle persone a cui vogliamo più bene.

Che cos’è l’amore per Roberto Balbo, tema che affronti nel tuo brano?

Mamma mia che domandona!!

L’amore per Roberto Balbo è cercare di sorridere sempre alla vita, ricevere e donare tanto tanto affetto alle persone a cui voglio bene; passare una domenica a tavola con la mia famiglia, stare con i miei amici, giocare con il mio nipotino, fare del volontariato, credere in Dio, ascoltare della musica in silenzio….Sono tutte forme d’amore diverse tra loro ma che danno un senso di completezza alla mia vita.

Quali sono state le tue influenze musicali ?

I primi due dischi che ho ascoltato da bambino sono stati “Nessun pericolo per te” di Vasco Rossi e “Mondi Sommersi” dei Litfiba. Mi ricordo che andavo ad ascoltarli di nascosto in camera di mio fratello quando andava via perché era molto geloso del suo impianto stereo. Sono sempre stato molto colpito dalla scrittura di Vasco Rossi e dai sentimenti che riesce a trasmettere con la sua semplicità arrivando al cuore di tutte le persone. Inoltre le influenze maggiori le ho ricevute dai grandi cantautori come De Andrè, De Gregori, Guccini, Fossati, Battisti….Della scena contemporanea italiana apprezzo moltissimo Niccolò Fabi, Ermal Meta, Jovanotti mentre della scena internazionale mi piacciono un sacco Ed Sheeran e Bruno Mars.

Sei molto giovane, come trovi la scena musicale in cui ti stai muovendo, quali aspettative hai?

Vivo giorno dopo giorno lavorando sodo e cercando di tenere in vita quello per cui ho sempre fatto musica : “la passione” . È da un anno che le cose stanno andando molto bene e mi auguro che possano andare così il più a lungo possibile. Non credo sia facile confermarsi, anzi, però sono convinto che la ricetta giusta per fare una musica vera sia quella di raccontare esperienze di vita vissute e mettere sempre sé stessi dentro le canzoni.

Hai prossimi progetti di cui mi potresti parlare, sui quali stai già lavorando?

Tra gennaio e febbraio tornerò a suonare dal vivo portando in giro il mio ultimo EP “ La rotta imprevista” facendo tappa in un paio di teatri e in qualche locale del vicentino. Inoltre dedicherò anima e corpo al mio lavoro come autore per gli altri cantanti e in un futuro prossimo mi piacerebbe pubblicare un libro che sto ideando già da qualche tempo.